di che si tratta
Assaggeremo piatti della tradizione e scopriremo perché fanno parte della nostra cultura e come si legano alla figura che più la rappresenta: la magica Sibilla dell’Appennino, misteriosa fata che ha accompagnato i nostri avi per secoli.
pranzo o cena a menù fisso con piatti e prodotti collegati alla storia della sibilla appenninica e al territorio. mentre si mangia, viene raccontata la storia del territorio partendo da quello che si sta mangiando
Dipanando tutti i fili che si intrecciano nella cultura di un territorio degustiamo antiche ricette locali e scopriamo che i prodotti agroalimentari e artigianali, i canti e le danze, i racconti e le immagini si legano al paesaggio e sono una risorsa importante, anche economica, per il nostro presente.
Perché raccontare queste storie?
I prodotti della nostra terra non sono vuote abitudini, ma espressione di una cultura, e ce ne stiamo rendendo conto sempre di più!
I dati sui consumi di prodotti enogastronomici nella grande distribuzione indicano una tendenza degli acquisti a km zero, locale e ‘sano’, basti pensare al successo di iniziative come Slow food.
La produzione industriale su larga scala ha esaurito il suo fascino e ora siamo alla ricerca di autenticità.
Anche il DM 9 aprile 2008 (art.1.) definisce il cibo un’ espressione patrimonio culturale italiano”
Io ho studiato per anni (leggi chi sono) la Sibilla dell’Appennino e ho trovato che la sua storia si intreccia in molteplici trame nel tessuto culturale delle Marche centrali, rendendola più di una leggenda, un elemento distintivo. La sibilla si lega tutto ciò che fa parte del territorio, anche al cibo.