Chi sono

📚 Studio dipinti, sibille, e dipinti di sibille
🏞 Racconto storie tessute sul territorio
🤓 metodo storico scientifico + dubbi esistenziali
💻sui social parlo di arte in modo “colorito”
📌 Marche

in breve

Tea fonzi ha scoperto che le immagini sono un modo per viaggare nel tempo, perciò si è laureata in iconologia e poi in storia delle immagini all’Università di Macerata. I suoi studi riguardano la storia delle rappresentazioni sibilline in Europa. Continua da anni, col metodo iconologico, le sue ricerche su dipinti, sibille e dipinti di sibille. Crede fermamente che la storia sia una risorsa fondamentale per la nostra vita di oggi, soprattutto in ottica di sviluppo delle comunità, prima ancora che come attrattiva turistica, perciò si dedica alla comunicazione dal vivo, sui social e ovunque ci sia spazio per raccontare. Dal vivo racconta storie del suo territorio (Marche centro sud) ricucendo le fila di tutte le testimonianze culturali che arrivano dal passato e collaborando con comunità locali, piccole imprese e associazioni culturali; sui social “mette in mutande” la storia dell’arte per farla scendere dall’iperuranio e costruire, insieme a una community di coraggiosi, significati che abbiano valore nella vita quotidiana.

biografia più dettagliata

STUDIO
Qualche anno fa mi sono laureata con lode in Iconografia e Iconologia all’ Università di Macerata. In quella occasione ho approfondito il metodo di Aby Warburg per lo studio delle immagini come fonte storica. Ho scoperto che esisteva una storia dell’arte che non parlava soltanto di stile e autori geniali, ma di contesto, di cultura, di committenti… insomma: raccontava la Storia 😮

ICONOLOGIA

Che significa? che le immagini raccontano la cultura in cui sono state create; parlano a chi le guarda. Ma riuscire ad “ascoltare con gli occhi” e comprendere il loro messaggio non è semplice e lo storico deve imparare a farlo procedendo con attenzione 👀

Più tardi mi sono laureata con lode in Management dei Beni Culturali, discutendo una tesi in Storia delle Immagini. Finalmente ho potuto applicare il metodo studiato a un tema preciso: quello delle sibille.

SIBILLE
Questo lavoro bellissimo è ancora in corso, mi ha dato modo di presentare i risultati a convegni e con articoli e si sta leeeeentamente trasformando in un libro (ho messo proprio tante “e”, perché l’impresa sembra interminabile, e ne richiede proprio tante 😄)

Continuo ancora la ricerca sul tema delle immagini che rappresentano sibille (soprattutto dal XV al XVII secolo) perché si tratta di un tema su cui c’è molto da raccontare.

IL METODO
Il metodo storico-scientifico è quello che ho scelto, perché non voglio interpretare, immaginare o inventare le vite di chi è vissuto prima di noi: le voglio conoscere. Conoscerle serve per cercare di risolvere qualche “dubbio esistenziale”, perché imparare dal passato serve per capire il presente e quindi scegliere più consapevolmente il  futuro.
Credo che questo approccio sia valido sia per le persone singole che per le comunità.

TERRITORIO
Quando si parla di sibille, però, una marchigiana come me non può trascurare la Sibilla dell’Appennino, la mitica profetessa che dà il nome ai Monti Sibillini e che tesse la trama della sua storia sull’ordito del territorio umbro-marchigiano.

Mi sono dedicata quindi allo studio approfondito di questo mito, di tutte le sue interpretazioni (più o meno storiche) e dei numerosi i risvolti che le tradizioni sulla Sibilla hanno nella cultura delle Marche, che è anche la mia cultura.

Non dimentico i miei studi di Management e so bene che il patrimonio culturale è a tutti gli effetti un patrimonio: qualcosa che ci viene lasciato e che ha un grande valore.

E TU?
Il valore, però, esiste soltanto se è percepito ed è quindi molto importante per me cercare di comunicarlo il più possibile.
E non basta ripetere o scrivere le cose che ho studiato, perché questo non significa che automaticamente avranno valore per tutti; bisogna invece capire in che modo il passato la storia e le tradizioni ci aiutano a risolvere i problemi del presente, e creare un racconto insieme, in modo che questo sia utile per noi e per chi verrà dopo di noi.
Per questo mi impegno molto nella comunicazione del patrimonio culturale, dal vivo e in digitale, e seguo corsi e laboratori per cercare di rendere sempre più stimolanti gli incontri con il pubblico più vario.

 

Le immagini, il paesaggio e le tradizioni hanno molto da raccontare, il percorso per capire cosa dicono è lungo e complesso ma ricco di momenti interessanti. Io ho deciso di intraprendere quel viaggio e di condividerlo dal vivo, su questo sito e su altre piatteforme digitali. Buon viaggio a chi verrà con me ☺️