Il calderone è uno degli attributi più famosi della strega: è lì che lei fa tutte le sue misture per ottenere filtri, pozioni e malefici. Questo nel dipinto è James Waterhouse, un preraffaellita che riprende temi di letteratura medievale, dove esistono molte maghe pericolose, potenti e seducenti

In realtà le donne (ma non solo!), dell’antichità e del medioevo conoscono e usano erbe, fiori e radici, per mangiare, per curarsi, per rituali. Non c’è niente di male, fino a che una grossa grandinata non devasta un raccolto, e ovviamente qualcuno bisogna incolpare

la caccia alle streghe medievale è fatta soprattutto di poca gente che se la prende con gli “strambi” del villaggio in quei momenti di difficoltà. Nobili e chierici colti cercano di frenare questi fenomeni, che spesso diventano linciaggi

nel X secolo appare il Canon Episcopi, un testo che studia i fenomeni di stregoneria e decide che, in sostanza, si tratta di visioni, di persone esaltate che immaginano di avere contatti col demonio

l’unico potere del diavolo, è quello di ingannare le menti, e si possono tranquillamente usare le erbe, a patto di non usarle per fare del male (maleficia)

tra qualche secolo, questa posizione cambierà: anche gli intellettuali cominceranno a credere al potere del demonio e non ci sarà più storia per gli “strambi” nei villaggi. Il calderone e il vasellame diverranno oggetti per cuocere erbe, animali velenosi e all’occorrenza anche persone

in epoca moderna il calderone entra, sempre più prepotentemente, nell’iconografia della strega. Lei diventa sempre più spesso donna e porta dunque con sé l’oggetto che le donne dovevano custodire in casa (e che poi, in futuro, le farà diventare “angeli del focolare”)
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oggi il pentolone non rappresenta più la donna, dunque l’attributo della strega potrebbe cambiare 🤔, non so… una mega borsa? io userei una teiera.