Questo è il Perseo di Canova, e io ho usato il suo culo 🍑 per fare la copertina della live sulle neuroscienze su Twitch, e anche del primo video sul canale youtube “yeah_science_twitch” (qui trovate tutte le puntate)
Freedberg, che lavora con i neuroscienziati, dice che le immagini parlano ai nostri sensi perché il cervello le recepisce in un certo modo, ma che la storia dell’arte ha ricoperto tutto questo con libri e libri di teorie “colte” è vero?
questo è un tema su cui mi piace riflettere, perché io i culi 🍑li uso moltissimo sui social
li uso perché quando si parla di storia dell’arte vorrei che si togliesse quella sovrastruttura che parla di nobiltà d’animo, di elite intellettuale, di “se non lo capisci sei ignorante o insensibile” cc. ecc.
vorrei che si vedesse il manufatto, l’oggetto e il lavoro dell’artista come uomo inserito nella sua cultura
vorrei che si capisse il messaggio che ci arriva e soprattutto, il valore di queste cose per noi, oggi… vorrei che si capisse quale bisogno può soddisfare il nostro patrimonio culturale artistico. tuuuutto.
Ho pensato che mettere culi e usare un linguaggio non abituale nell’ambito della storia dell’arte potesse servire a dire: raga, sono oggetti, siamo noi che gli diamo valore; decidiamo quale valore dare e non ce stiamo a fissà troppo
gli studi umanistici, come diceva Fritz Saxl parlano dell’uomo, non venerano gli oggetti
quindi un 🍑 di marmo è comunque un 🍑? Oppure è un’opera d’arte e quindi può rappresentare qualunque cosa? Oppure sto dissacrando la somma arte, picco massimo dell’intelletto dell’uomo?
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