Col Regno d’Italia napoleonico, terre e costruzioni agricole che appartenevano alla chiesa vengono requisite per diventare patrimonio dello Stato (e poi patrimonio del Re)
In Marche e Romagna le proprietà della chiesa vengono date al figliastro di Napoleone Eugenio de Beauhrnais
Dopo il congresso di Vienna, questi terreni fanno parte ormai della più grossa azienda agricola della regione, che continua a gestirli ma in forma di enfiteusi (cioè una specie di affitto), quindi la chiesa riceve soldi da queste terre, e il patto è che lo Stato Pontificio dopo 9 anni può riprendersi tutto
ciò non accade, e i beni passano di mano tra i Bonaparte come beni personali fino al 1845, quando una parte delle terre tornerà nelle mani della chiesa
poi, con l’Unità, nuove requisizioni: terre e costruzioni di molti ordini religiosi dismessi entrano nelle proprietà dello stato ma nessuna famiglia si azzarda a farsi avanti per comprare i terreni al momento giusto: la chiesa minaccia scomunica.
così ecco di nuovo nobili famiglie piemontesi e francesi che si affacciano sulle campagne marchigiane. Ma quella è un’altra storia…
se aguzzate l’occhio, in numerose case coloniche marchigiane, si trova ancora oggi lo stemma con la corona reale e la N
Nessun Commento