Continuo ad essere d’accordo con la me stessa studentessa che leggeva questo testo di Pevsner. Lui è uno storico dell’architettura, una delle robe che per me sono più noiose di altre

@Buontea è il nome che ho scelto per il mio progetto di comunicazione sui social, in questo breve intervento su RTL1025news ne parlo un po’
Maggio è un mese interessante, perché il lavoro che si fa è quello di andare per boschi con il proprio innamorato, o innamorata insomma👨❤️💋👨
sia nei manoscritti dove sono dipinti i contadini, sia in quelli dove i ricchi sfoggiano la loro ricchezza, si va sempre per boschi a sbaciucchiarsi 😅
qui vediamo la corte del duca di Berry che festeggia il primo maggio, una festa non religiosa, con rituali legati alla celebrazione della natura e all’idea di celebrare la sua rinascita
Le avventure di Guerrino detto il Meschino, una storia più significativa di quello che sembra
a questo link l’intervento a Radiolinea :-):
Goya all’inizio dell’800 viveva in una casa che viene chiamata Quinta del sordo (cioè casa del sordo) perché lui era sordo, e anche il tizio che ci abitava prima di lui pare lo fosse
comunque, sui muri di quella casa, Goya ha dipinto un sacco di roba con colori scuri e soggetti inquietanti, così sono stati nominati “pitture nere” dagli storici dell’arte
sempre gli storici dell’arte hanno dato un titolo a ciascuna opera, perché la mancanza del titolo è una cosa che non si può tollerare
Oggi è venuta a mancare Chiara Frugoni, così ho fatto delle storie su Instagram e qualche recensione per dare una mano alle persone che mi seguono sui social e che magari vogliono orientarsi tra il suo lavoro e leggere qualche suo libro.
Prima di iniziare con questa operazione, ero, in realtà, un po’ titubante, perché mi scoccia questa abitudine per cui si parla sempre della gente quando viene a mancare, e magari mentre è in vita i contenuti sui social col suo lavoro non li facciamo mai. Però alla fine ho pensato che io, di Frugoni, parlo spesso: l’ho studiata molto per la tesi triennale, ho imparato molto dal suo lavoro e, soprattutto, tengo sempre bene in mente, per il lavoro di comunicazione che faccio, le parole che usa nella prefazione a “La voce delle immagini“.
Nelle foto qui sotto sto parlando del valore dei piccoli musei marchigiani per il territorio (il video intero è a questo link)
Ma le ho “reinterpretate”, per raccontare un po’ quanto forte sia il legame tra “l’arte” e i soldi, che sembrano due cose che non possono stare insieme altrimenti è un sacrilegio!