Gregorio Magno scrive al vescovo Sereno di Marsiglia nel 599 .
Sereno è un iconoclasta, cioè uno di quelli che non vuole che i cristiani guardino immagini, perché si rischia di adorare quelle piuttosto che Dio, e di trasformarle in idoli. Perciò sfascia affreschi
Gregorio gli dice di calmarsi, perché le immagini hanno, per gli analfabeti, la stessa funzione delle scritte per chi sa leggere e scrivere. Frase famosissima
per tanto tempo questa frase è stata utilizzata come “vabbè, immagini o testo è uguale: se sai leggere le immagini non ti servono” E invece no! perché ai tempi di Gregorio Magno leggere, scrivere, e in quale lingua, non era una faccenda scontata
Le immagini servono a ricordare ciò che si è appreso dalla predicazione, ma nascondono pure tantissime convenzioni e riflessioni che non è facile comprendere per chi non è abituato. Perciò sugli affreschi si trova spesso la scritta col nome che identifica il personaggio dipinto, così chi era meno istruito poteva capire.
ma pure i manoscritti sono pieni di immagini, diverse da ciò che c’è scritto nel testo e spesso senza didascalia, perché sono letti da persone super colte…
ma allora a chi sono rivolte le immagini medievali? A chi sa leggere o agli analfabeti?
a tutti e due! perché la società medievale, come tutte le società (guarda un po’) è varia e complessa, e in questa realtà le immagini riassumono un mare di concetti, di riflessioni e di pensieri
altro che “decorazioni”, altro che “bellezza”…
Chiara Frugoni è una storica che lavora su queste cose qui, cercando di mostrare la complessità attraverso il confronto tra scritte e immagini. Lei e pochi altri studiosi fanno questo, mentre torme di piacioni riempiono la TV di capolavori, meraviglie e “geni assoluti”
però noi lo sappiamo che c’ha ragione lei!💪🏾
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