Il Lago di Pilato è un posto magico, nel senso che nel 1300 ci andavano i maghi, che cercavano un potere soprannaturale per far funzionare i loro libri di magia. Perché non è che la magia la puoi fare senza soprannaturale insomma…
Andare o restare?
All’università litigavo con la gente sulla decisione “andarsene o restare”. Io sono sempre stata una sostenitrice del restare, ma non m’è mai sembrata una cosa da sfigati, piuttosto una presa di posizione incazzosa, del tipo: “i miei avi hanno buttato sudore e lacrime su ‘sta terra, non esiste che io me ne vado”, una cosa così.
Però è pure vero che certe zone sono più faticose rispetto ad altre, e certe volte so’ terrorizzata dai vari scenari che mi si possono aprire davanti. Perciò oggi non sono più così estremista, non ce l’ho più con chi se ne va via, lo capisco… non mi fa più l’effetto “che fico!” che mi faceva a 15 anni, ma non mi fa manco più incazzare come a 20.
Però penso che una cosa bisogna farla, prima di decidere se andare o restare: chiedersi il perché.
miniature e vita quotidiana
Ecco il secondo mese dell’anno sempre nel famoso libro d’ore di Jean de Berry, dal quale possiamo intuire che in francia, a inizio 400, a febbraio faceva freschino (il resto nelle storie in evidenza) 😅
in questo caso si vede una scena di campagna, dove riconosciamo bene un ovile coperto con un tetto di paglia e pieno di pecore strette una all’altra per resistere al freddo. C’è un silos, dove si possono conservare le scorte di grano messe via durante l’estate, un gruppo di cornacchie che mangia a terra
Giugno ha la falce in pugno
Giugno è il mese del fieno, cioè si taglia l’erba che diventerà fieno, alimento per gli animali.
Come sempre, sembra facile e scontato, ma è un lavoro importantissimo perché gli animali sono quelli che trainano gli aratri e fanno lavorare tutte le macchine, perciò è fondamentale che siano ben nutriti🐮🐮
Iconoclastia incruenta
Quando rompo le balle col parlo di piccolo museo, parlo di un museo che è tipo un fiorellino ricamato su una tovaglia, dove altri fiorellini (gli edifici, il paesaggio, le tradizioni…) sono collegati a lui, perché sono tutti ricamati sulla stessa tovaglia con lo stesso filo🌸
e il ricamo lo hanno fatto le persone che vivono su quella tovaglia, vivendo e facendo le loro cose per secoli su quel territorio lì.
Un pranzo coi fiocchi
Valorizzare e comunicare
La cultura intesa in senso antropologico è quell’insieme di valori, di significati, di relazioni che una comunità conserva e trasmette; ovviamente di questo insieme fanno parte anche gli oggetti. Gli oggetti sono nodi di una rete di significati, e questi significati li comunicano a chi li studia, se uno li sa studiare ovviamente.
Perciò anche gli oggetti fanno parte del nostro patrimonio culturale, e perciò li troviamo nei musei.