Il Lago di Pilato è un posto magico, nel senso che nel 1300 ci andavano i maghi, che cercavano un potere soprannaturale per far funzionare i loro libri di magia. Perché non è che la magia la puoi fare senza soprannaturale insomma…

E la gente? Qualcuno aveva paura, qualcuno li ospitava durante il cammino. Nel museo della grotta della Sibilla, a Montemonaco, ci sono dei manoscritti, esposti, dove si può leggere che le autorità proibivano ai cittadini di dare ospitalità a questi personaggi

piano piano il lago diventa un luogo misterioso, un luogo dove la gente ha paura ad andare, frati francescani camminano da un paese all’altro dei Sibillini e cominciano a raccontare che nelle grotte, sui monti, si nascondono personaggi oscuri alleati del demonio

il lago, si racconta, si tinge di rosso sangue perché lì dentro è sepolto il corpo di Pilato, l’ultimo uomo che poteva salvare Cristo e invece se n’è lavato le mani

questo lago così strano, che cambia forma di continuo e vive di magia non molto lontano dalla montagna che custodisce il segreto della misteriosa, magica Sibilla Appenninica è al centro dei racconti degli abitanti dei Sibillini e non solo: figura nei “libri di viaggio” e nelle lettere di personaggi importanti in tutta Europa

noi sappiamo, oggi, che il lago si tinge di rosso perché dentro c’è un crostaceo che si chiama Chirocefalo del Marchesoni e che vive soltanto in quel lago lì e quando si riproduce tinge di rosso il lago; sappiamo che probabilmente nel lago non c’è il corpo di Pilato, e sappiamo che si tratta di uno dei pochissimi laghi di origine glaciale delle Marche

ma sono abbastanza sicura che non è per questi ultimi tre fatti che la gente ha parlato di questo lago per 700 anni.

Negli spettacoli che faccio, ragioniamo insieme sul perché, sulle dinamiche che stanno dietro al recupero della storia e delle storie, e sui modi in cui queste si tessono su un territorio. vedi gli spettacoli