Queste belle statue di legno risalgono alla fine del 400 ed erano un importante strumento per la venerazione popolare. Vedendo la divinità in 3D il fedele si sente molto più vicino a Dio, quasi fino a sentire che Egli è presente, “abita” la scultura
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Qui ci sono Giuseppe e Maria, e fanno parte di un presepe: Maria è nella posizione in cui la vediamo anche nel presepe che facciamo noi: in piedi, prega e venera il Bambino: Giuseppe è un po’ pensieroso.
Secondo la tradizione popolare il pastore Tirso aveva parlato a Giuseppe, insinuando in lui il dubbio dell’adulterio di Maria. Un dubbio su un tema importante: se Maria ha tradito Giuseppe significa che Gesù non è figlio di Dio
Infatti il pastore Tirso altri non è se non il diavolo in persona, che cerca di sabotare i piani di Dio e vuole che Giuseppe abbandoni la famiglia. Qui Giuseppe è sul punto di credere al diavolo comunque, ma poi tutto si sistemerà.
Il nome del pastore Tirso non è casuale, perché il tirso è il bastone che Dioniso e le sue baccanti avevano nei riti orgiastici dell’antica Grecia, ovviamente lontani dal culto cristiano.
Ma guarda caso (e, ovviamente, non a caso) l’attributo di Giuseppe è proprio il bastone (la verga) fiorito, che rappresenta il momento in cui Dio lo sceglie come sposo per Maria e quindi padre putativo di Gesù.
La tradizione medievale narra che tutti i pretendenti di Maria si munirono di una verga e che solo colui il cui bastone sarebbe fiorito avrebbe potuto sposare Maria. Inaspettatamente, fiorì proprio quello dell’anziano Giuseppe.
Infatti Giuseppe qui ha in mano qualcosa che sembra proprio ciò che rimane di un bastone 😊
Queste due statue sono di proprietà della parrocchia di Santa Maria di Piazza Alta, ma le trovate in mostra alla Pinacoteca Comunale di Sarnano, e da Pasqua 2019 le potrete vedere. Soprattutto, potrete affacciarvi delicatamente dietro alle statue, per vedere quanto lavoro era necessario per realizzarle
Qui si vedono i colpi di scalpello dati dall’artista per “svuotare” la statua, per togliere cioè la parte centrale del tronco. Quella parte, infatti, si secca molto lentamente e, asciugandosi, provoca delle crepe sulla superficie. Perciò prima di lavorare il tronco si toglie l’interno scavando, anche perché così la statua è più leggera e maneggevole.
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