Ma a che servono tutti quei fiori e frutti intorno alla Madonna? è una moda lanciata da un pittore chiamato Squarcione, che aveva in bottega un sacco di disegni di roba antica e archeologica e aveva questo gusto per la decorazione, i festoni di frutta ecc. Ma sono decorativi? niente affatto
Ascoltare con gli occhi 👀
quando guardo un dipinto, una scultura o un’immagine in generale, non penso mai alla bellezza. Anche perché la bellezza è soggettiva e non salverà mai alcun mondo, quindi chi se ne importa 😆
Quando una foglia significa molte cose
Santa Caterina d’Alessandria, che quando nasce è solo Caterina che vive ad Alessandria d’Egitto, è una che oggi definiremmo moderna.
Storie della sibilla 24-2-2019
Tanti anni fa ho raccontato di trattati di architettura ad UNA SOLA PERSONA😅. .
l’unico spettatore che si era presentato, e che mi ha ascoltato per un’ora e mezza, ignaro del fatto che gli altri intervenuti fossero organizzatori e amici chiamati appositamente per fare mucchio 😁.
trovare il senso dei frammenti
per #sanvalentino il mio amore è rappresentato da questa domanda “Come trovare il senso di questi frammentari riflessi di una creazione immaginaria, nata da una sensibilità ormai estranea alla nostra?” .
Sibilla dell’amaro
L’immagine della sibilla sulla bottiglia dell’Amaro Sibilla è una delle poche, pochissime immagini della Sibilla dell’Appennino.
Sibilla dell’Appennino dipinta
La Sibilla dell’Appennino “abita” soprattutto la cultura orale, perciò non abbiamo molte sue immagini. Una delle pochissime è quella dipinta da Adolfo De Carolis nel Palazzo del Governo di Ascoli Piceno (1910 circa).
Sibilla dell’Appennino. Tradizione, storia, patrimonio
La storia della Sibilla si inteccia da secoli con quella dell’Appennino Umbro-Marchigiano creando un legame così forte da diventare identitario e dare a questi monti il nome di Sibillini.
Numerose sono le testimonianze sibilline che affiorano sul territorio: leggende, dipinti, feste, pergamene…
In questa “Notte della Sibilla”, a Genga, seguiremo le tracce che queste testimonianze ci mostrano e arriveremo a fare luce sui diversi volti della Sibilla dell’Appennino.
Le sibille eleganti di Nicola Amatore
A Visso, una delle città più colpite dai recenti terremoti, è legata una serie di dipinti che raffigurano dodici sibille; dodici dipinti scarsamente considerati dagli studiosi ma molto amati dagli abitanti della città. Questi dipinti sono stati trascurati dagli studiosi perché considerati di scarso valore artistico, osservarli nel dettaglio ci permetterà di raccontare una storia che parla di moda, di Europa, di commerci, di profezie e, in ultimo, di un legame tra le città di Visso e Genga.
Al termine di questa storia avremo gettato uno sguardo sul fertile patrimonio culturale dei sibillini e potremo riflettere sull’importanza di mantenere questo patrimonio sul territorio che l’ha generato.
Le Sibille di Nicola Amatore a Visso
Nel Palazzo dei governatori di Visso è conservata una serie di dodici dipinti che raffigurano le dodici sibille della tradizione rinascimentale. Si tratta di uno dei primi lavori di Nicola Amatore, pittore poco noto, che poco ha destato l’interesse degli storici dell’arte per via della scarsa qualità pittorica. Il soggetto, poi, è sembrato fino ad ora scontato per via del forte legame del territorio con la figura della sibilla.