#ASCOLTALARTE - IMMAGINI IMMAGINI IN MOSTRA Pinacoteca Comunale di Sarnano

Fiori e frutta

Ma a che servono tutti quei fiori e frutti intorno alla Madonna? è una moda lanciata da un pittore chiamato Squarcione, che aveva in bottega un sacco di disegni di roba antica e archeologica e aveva questo gusto per la decorazione, i festoni di frutta ecc. Ma sono decorativi? niente affatto

Vittore Crivelli, Madonna orante con Bambino (1490 circa) Sarnano, Pinacoteca Comunale

I fiori e i frutti che troviamo nei dipinti di Crivelli (tutti e due i Crivelli: Vittore e Carlo, che è quello più famoso) hanno un valore simbolico: un’altra di quelle cose che noi, oggi, facciamo fatica a decifrare.

Ma non fa niente, perché scrivo tutto qui, così al prossimo museo sarà più facile 😉

Mela.

La mela è facile, rappresenta il peccato di Adamo. L’origine del peccato originale, per il quale Cristo dovrà sacrificarsi. Quindi è la ragione principale della sua nascita come uomo.

Uva

L’uva è collegata al sacrificio di Cristo, sia perché produce liquido rosso che si associa al sangue, sia perché produce vino, che nell’ultima cena proprio Cristo paragona al suo stesso sangue.

Non solo: spesso si fa riferimento a Cristo come la vite, di cui i componenti della chiesa sono i tralci

 

Melograno

i piccoli chicchi del melograno, tenuti insieme dalla buccia per formare un frutto, sono simbolici dell’unità della Chiesa.

Il melograno, poi, rappresenta anche il ritorno dalla morte, per via della storia di Demetra e Persefone ⇓

La storia appartiene alla mitologia greca: Persefone, figlia di Demetra, viene rapita da Ade e portata negli inferi. Chi consuma cibo negli inferi è condannato a restarci e Ade convince Persefone a mangiare qualche seme di melograno. Però Persefone non rimane per sempre negli inferi, perché Zeus interviene e decide che debba restarci soltanto per metà dell’anno. Come mai Zeus interviene? perché Demetra è la dea della terra, del grano e dell’agricoltura (è Cerere, per i romani) e siccome si era messa in cerca di sua figlia, la terra era rimasta trascurata, non c’era cibo e tutto era “spento”. Quando Persefone esce dagli inferi, Demetra è contenta e nascono fiori e frutti: è primavera e estate; quando Persefone deve tornare, la terra si spegne e abbiamo l’autunno e l’inverno.

 

Cetriolo

Il cetriolo rappresenta la storia di Giona. Giona fa naufragio perché ha disubbidito a Dio, lo comprende e si pente e scampa alla morte grazie a un grosso pesce che lo inghiotte e lo vomita sulla spiaggia. Dopo varie vicende, si trova al sole davanti alla città di Ninive, e Dio fa spuntare una pianta per dargli ombra e conforto. Nella tradizione medievale la pianta è di zucca o cetrioli e Giona diventa simbolo di resurrezione perché viene sputato dal pesce dopo tre giorni.

 

Tutte queste interpretazioni si devono alle numerose interpretazioni teologiche del Medioevo, che risultano nel Quattrocendo ormai note a tutti. Il dipinto di Vittore Crivelli fa parte della collezione della Pinacoteca Comunal di Sarnano, che sarà riaperta a partire da Pasqua.

La cosa più interessante per me, comunque, è vedere come erano le mele nel Quattrocento 😀

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