A noi ci pare che Caravaggio a suo tempo fosse tipo Elvis, invece non tanto. non lascia nessuna scuola vera e propria in realtà, e non sarà apprezzato dalla critica prima dell’ 900, quindi prima del 900 non sarà un genio né una rockstar.
Però certamente altri artisti lo guardano e ovviamente a qualcuno piace, soprattutto il suo uso della luce.
La fine del 500 e inizio 600, poi, sono anni pieni di tensioni religiose per via delle conseguenze della riforma protestante, su tutte la reazione della chiesa di Roma: la cosiddetta controriforma
I re di Spagna sono ferventi cattolici e lì si reagisce con una religiosità mistica, fatta di meditazione e ricerca, di fusione con il sacro…
Chi più, chi meno, ormai tutti i pittori se la spassano con l’uso della luce e gli spagnoli come Velazquez, (che è quello famoso) e Zurbaran (che è il nostro sfigato di oggi) la usano, appunto per esprimere questa roba qui
Cioè, insomma, con la luminosità cercano di mostrare la presenza del divino; non si tratta più di illuminare roba e gente in modo da fare risaltare il 3D, ma di intendere la luce come uno dei tanti protagonisti del dipinto .
E se la luce è un protagonista del dipinto, il modo in cui la usi in rapporto con gli oggetti che rappresenti ha un significato, quindi chissenefrega di rappresentare i dettagli a ‘sto punto.
Questo è uno dei tanti San Francesco di Zurbaran, e tiene in mano un teschio: significa che sta meditando sul fine di tutto. Se lo stringe per bene al petto, dunque tanto sereno non è, ecco
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Dietro di lui il bagliore crea un “altro” Francesco… ti viene quasi da guardare meglio il muro piuttosto che soffermarti sulla figura di Francesco, ed è perché sul muro quella luce/ombra ci “racconta” un po’ dei suoi pensieri
Ma alla fine di tutto: esiste un sinonimo di “luce” così posso modificare questo post e renderlo leggibile?
aggiornamento: aggiunti sinonimi 😉
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