San Benedetto si lamenta perché qualcuno ha imbrogliato a monopoli e San Biagio controlla il regolamento per vedere se è vero.
Nemmeno per sogno! Questi due santi stanno facendo dei gesti molto significativi, ma se non si guarda l’intera opera di cui fanno parte, è difficile capirli per una persona di oggi.
Innanzitutto, manca una parte del grosso polittico. Un polittico è un’opera fatta da tante parti, ovviamente ciascuna ha un senso, perciò se ne togli alcune comprometti l’opera.
Però non sempre, nel corso della storia, questi polittici sono stati considerati importanti, perciò spesso venivano rubati e venduti a pezzi. Parti dello stesso polittico possono trovarsi sparse per il mondo e non sempre sappiamo dove.
Qui è andata perduta gran parte del polittico: rimangono soltanto San Giovanni e San Pietro di cui ho parlato QUI. Però possiamo immaginare che al centro dell’opera ci fosse una Madonna in trono col Bambino.
Il gesto di San Benedetto non è di uno che si lamenta, ma di uno che parla con quella Madonna e chiede la sua intercessione per i fedeli che hanno pagato l’opera. Cioè le sta chiedendo di esaudire le loro preghiere e raccomandarli a Dio. Con la mano destra, San Benedetto indica in basso: lì forse c’era una tavola con dipinti questi fedeli.
Se trovassimo quella tavola (che si chiama predella) potremmo sapere chi ha commissionato l’opera.
San Biagio invece ha in mano un cardatore, cioè il pettine per strecciare la lana delle pecore. Con quel pettine fu torturato durante il suo martirio, perciò è facile riconoscerlo.
Se volete vedere che occhialini bellissimi ha sul naso, dovete andare a Sarnano, dove le tavole saranno visibili da Pasqua nella Pinacoteca Comunale.
Questo polittico appartiene alla Parrocchia di Santa Maria di Piazza Alta e si trova adesso nel museo perché la chiesa ha subìto danni col terremoto. È un’occasione interessante, perché nel museo il polittico è esposto più in basso rispetto alla chiesa, e si può avere un nuovo punto di vista!
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