L’immagine della sibilla sulla bottiglia dell’Amaro Sibilla è una delle poche, pochissime immagini della Sibilla dell’Appennino.
Le storie della Sibilla dei Sibillini fanno parte della tradizione orale, si trasformano e seguono la storia di chi le racconta, perciò non hanno bisogno di immagini.
per questo non troviamo la Sibilla dell’Appennino nei cicli pittorici…
all’inizio del Novecento Adolfo de Carolis, pittore simbolista marchigiano, raccoglie la tradizione orale nel dipinto che fa per Palazzo del Governo di Ascoli, Quella è l’immagine più rappresentativa della Sibilla dell’Appennino per come la si pensa dall’Ottocento in poi,
La Varnelli, in clima di restyling delle etichette, chiede proprio a De Carolis di preparare un’immagine per l’Amaro Sibilla e il pittore riadatta il dipinto di Ascoli.
Scompaiono fiumi, libri e contesto dall’immagine originaria e ne risulta una sibilla più decorativa e meno simbolica, perché a parlare della sua terra, qui, è la storia dell’amaro 🙂
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